Ludovica Ripa di Meana

Ludovica Ripa di Meana è una cantastorie che, per passione e curiosità, è entrata nella vita degli altri – Gadda, Contini, Zeri, tanto per dire – per raccontarceli e farceli conoscere da angolazioni diverse, sotto luci sfumate, poco patinate, più intime e vere. Senza diploma liceale, i libri sono stati la sua indiscussa e infallibile guida, una lanterna perennemente accesa per addentrarsi e orientarsi nelle latebre della vita e degli uomini che ha amato e stimato. Nata ricca e fortunata, dopo gli agi e le comodità del benessere economico, Ludovica Ripa di Meana ha conosciuto la fame, gli stenti, l’umiliazione, per poi riscattarsi in un mondo, quello editoriale-giornalistico, abitato prevalentemente da uomini.

In un sabato primaverile, nonostante novembre sia piombato sulla Capitale quasi all’improvviso, questa donna minuta, lillipuziana oserei dire, e senza paura del Covid, ci accoglie nella sua casa senza remore, proprio come è stata la sua vita. Le ore trascorrono velocemente, il suo sguardo è camaleontico: a volte è superbo, affilato come una lama, altero; altre, invece, è dolce, mansueto, caloroso. Le sue risposte non hanno il sapore della diplomazia, dell’interesse o della vanità, tutt’altro.

Pur avendo avuto una vita piena, intensa, lunga, dolorosa, ha …